Sicurezza dei fix per l’arrampicata in ambiente marino

Sicurezza dei fix per l’arrampicata in ambiente marino

29.05.2012 di Planetmountain

 

Riceviamo e pubblichiamo due articoli a firma di Maurizio Oviglia, il primo, e di  Claude Remy, il secondo, sul problema della rottura e della sicurezza dei fix usati per l’arrampicata in ambiente marino.

Il tema e il problema è di quelli da mettere in primo piano. Maurizio Oviglia e Claude Remy, partendo dallo loro lunghissima esperienza di “chiodatori” e dai recenti casi di rottura che hanno interessato alcuni fix inox di vie di arrampicata sportiva in ambiente marino, propongono un’interessante e importante punto della situazione. Senza assolutamente puntare il dito su nessuno, quello che emerge è prima di tutto che l’attenzione di ogni arrampicatore nell’affrontare una via in ambiente marino deve essere massima. Ergo si devono adottare tutte le precauzioni necessarie, ad esempio evitare assolutamente di fidarsi di un unico fittone. Poi, quello che sembra chiaro, è la necessità che tutti gli organismi preposti, dall’UIAA, al CAI, alle aziende produttrici, collaborino e lavorino per analizzare a fondo il problema e le sue cause e per stilare delle norme precise “per l’attrezzatura di falesie in ambiente marino: materiali da utilizzare e metodo di realizzazione delle soste”.

I TASSELLI INOX NON SONO PIÙ SICURI?
Dalla Sardegna a Kalymnos si moltiplicano i casi di rottura…

Di Maurizio Oviglia

Anche l’acciaio inox può spezzarsi, persino quando è stato appena messo e non presenta alcun segno di corrosione. Non pensavamo che saremmo arrivati a prender coscienza di ciò, eppure una serie di casi, avvenuti incredibilmente tutti negli ultimi due anni, hanno fatto vacillare le nostre convinzioni in merito. Non siamo tra quelli che ritengono l’arrampicata sportiva assolutamente sicura e a prova di incidente, ma dobbiamo ammettere che molte delle nostre certezze, negli ultimi anni, sono state messe a dura prova. A metà degli anni novanta, con grande atto di responsabilità, tutti noi attrezzatori ci eravamo pian piano convertiti all’inox. L’inox, ci era stato detto, dura di più, tiene di più, non arrugginisce, è perfetto in montagna come al mare. Perché dunque continuare a chiodare con i, seppure ben più economici, tasselli zincati? Tuttavia, noi che abitiamo e chiodiamo sul mare, fin da subito avevamo fatto presente ai costruttori che ci sembrava strano che alcune placchette si ricoprissero di una patina color ruggine. Si trattava veramente di acciaio inox? Ci fu risposto che esistono diversi tipi di inox, il 304, il 316 e via via salendo nella qualità, ma che quelli in vendita erano tutti a norma, certificati, e che una patina non voleva certo dire che il metallo all’interno fosse corroso. Ci siamo fidati di queste precisazioni, anche perché, a rigor del vero, non era mai capitato che si spezzasse un fix o un resinato, o almeno che un incidente con questa dinamica fosse stato pubblicizzato sui media.

http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=39611

 

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